
Nonostante Narwal Flow sia uno dei robot più avanzati che abbiamo mai provato questo non traspare dalla sua estetica che è comunque semplice e pulita. Il robot ha la classica forma circolare e quello che manca è solo la tipica torretta Lidar che tante aziende stanno iniziando a rimuovere o integrare nella scocca. Questo è quello che ha fatto Narwal che ha spostato i componenti Lidar sul retro (sotto una specie di spoiler) e sul fianco. Frontalmente abbiamo un sistema a doppia fotocamera RGB incastonato nel foro del paraurti protettivo. Queste fotocamere, assieme ad una CPU che garantisce capacità di elaborazione da 10 TOPS permette di riconoscere fino a 200 oggetti diversi e di comportarsi così di conseguenza durante la navigazione. Possiamo dire di non aver sentito la mancanza di un sistema di navigazione “classico” a torretta, anche se lo spessore di questo Flow non è comunque ridotto arrivando a 9,5 millimetri (non sufficienti per passare sotto alla nostra libreria sospesa che usiamo come benchmark).
Inferiormente troviamo le cose fatte “nello stile di Narwal”. Frontalmente le due spazzole laterali (esatto 2 non 1 come i concorrenti) hanno un componente “libero” in modo da ruotare in modo più gentile e spingendo così i detriti più grandi invece di lanciarli in giro. La spazzola centrale è ancora una volta del tipo che va a rastremare facendo sì che capelli e peli che vi rimangano impigliati tendano così a scivolare verso la bocchetta di aspirazione posizionata decentrata proprio a questo scopo. Ma la vera novità riguarda il fatto che la piastra di aspirazione esercita una pressione sul pavimento, soprattutto sui tappeti, garantendo un sistema pressurizzato che fa sì che poco dei 22.000 Pa a disposizione venga disperso e massimizzando così l’aspirazione. Decisamente più sensato di alzare ancora la potenza di aspirazione. E sui tappeti la differenza è apprezzabile (seppur ancora non al livello di un potente aspirapolvere classico).
La novità che da il nome al prodotto è però sul retro dove troviamo il nuovo sistema a rullo che simula quanto di trova nelle lavapavimenti. Si tratta di un rullo che viene costantemente bagnato con acqua calda a 45° (per la prima volta l’acqua è calda direttamente nel robot) e dove un raschietto si occupa di pulire il rullo ad ogni rotazione e il cui sporco viene aspirato in un serbatoio interno di acqua sporca. In questo modo il rullo è sempre istantaneamente pulito. Torna poi alla base ciclicamente per cambiare l’acqua ai due serbatoi e continuare a pulire garantendo il massimo dell’efficacia e il minimo della contaminazione dovuta ad un lavaggio con un panno troppo sporco. E funziona. Questo rullo poi si estende verso il bordo (cosa che non possono invece fare le spazzole frontali) fino a 4 millimetri dai mobili e applica una pressione di 12N verso il basso.
Che questo sistema è efficace lo si nota dal contenitore dell’acqua sporca nel robot. Non abbiamo mai assistito a dei lavaggi dove l’acqua diventava così tanto sporca (e in parte anche densa tanto era sporca), per una casa che è comunque nel complesso mediamente pulita. Attenzione a non fare l’errore di dimenticare l’acqua sporca troppo a lungo. Qui sì che i cattivi odori si possono davvero formare!
La base si occupa anche di fornire acqua pulita che viene scaldata fino a 80° per lavare il robot a inizio e fine operazione. C’è poi uno spazio per il contenitore (proprietario) del detergente e ovviamente la polvere viene aspirata (in modo intelligente solo quando c’è bisogno) all’interno di un sacchetto della polvere da 2,5L. Questo sistema è estremamente efficace e il contenitore della polvere sembra ancora nuovo come fosse il primo giorno. Unico ambito migliorabile è quello dell’autopulizia della base. Sebbene il rullo venga lavato (e poi asciugato con aria calda) in modo eccezionale sembra rimanere un po’ più sporco della media nella base interna, che è comunque fra le più facili in assoluto da lavare a mano.
Qualche altra chicca del robot: può superare soglie fino a 4 centimetri, ha un led frontale per illuminare le aree buie e ha un sistema FreoMind che si occupa di decidere quali sono le aree più sporche, come lavarle e se lavarle più volte. Tramite applicazione è possibile vedere tutto il “processo” che il Flow farà per capire ogni sua operazione.
Sempre dall’applicazione potrete poi decidere tutte le varie opzioni e settaggi. Non tutto è chiarissimo e alcune opzioni sono un po’ nascoste nei sotto menù, ma nel nostro video vi spieghiamo come destreggiarvi fra le varie voci. Ci sono opzioni dedicate agli animali domestici, è possibile usare le telecamere frontali per fare della videosorveglianza da remoto e ovviamente potrete programmare pulizia in diversi momenti della giornata e della settimana. Potrete sempre decidere di prendere voi il controllo della pulizia indicando le opzioni che preferite (anche stanza per stanza) oppure dare delle indicazioni alla modalità FreoMind affinché sia “semi-guidata”.
Si possono gestire più mappe per più piani (ma ovviamente dovrete spostarlo a mano e perdere l’auto pulizia e l’auto svuotamento), c’è l’integrazione con gli assistenti vocali e con Matter e c’è un suo assistente vocale integrato.
Narwal Flow ha infine una batteria da 6.400 mAh che gli garantisce senza problemi di riuscire a pulire per intero case fino a 200 metri quadri in una sola “mandata”.
Il robot ha un prezzo di lancio da vero premium, ovvero 1.299€. Ma lo sconto di 400€ iniziale lo porta a 899€ diventando il robot premium più economico al lancio. Non troverete altri robot così tecnologicamente avanzati (soprattutto su quello che conta di più, ovvero la pulizia) ad un prezzo più basso. Brava Narwal.
Il sample per questa recensione è stato fornito da Narwal, che non ha avuto un’anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso economico. Potete leggere maggiori informazioni su come testiamo e recensiamo dispositivi su SmartWorld a questo link.
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